Sarebbe strano andare in Francia e arrabbiarsi perché tutti parlano francese, no credete? Eppure spesso nelle nostre giornate facciamo proprio questo.
Noi tutti siamo figli di due mondi: magico e ordinario, anima e materia. Grazie alla nostra “doppia cittadinanza”, sappiamo parlare sia la lingua del mondo, sia quella dell’incanto. Conosciamo l’idioma del femminile e quello del maschile, entrambi presenti in noi (altrimenti, non si nasce sulla Terra!) Eppure a volte facciamo casino: ci basiamo sul sentire quando ci serve la logica, ragioniamo quando dovremmo sognare, cerchiamo il significato in cose che non vanno spiegate, ma godute..
È dura, stare al gioco e accettare che la lingua di un luogo (o di un momento della vita) non la scegliamo noi viaggiatori? Parliamone un pochino… e facciamo insieme la pratica del risveglio, che chiarisce sempre le idee!