A 15 anni, avresti immaginato la tua vita come è ora?
Molti anni fa, all’epoca delle scuole medie, ebbi una fugace visione. Ero grande (all’epoca avrei detto anche vecchia) e abitavo ancora nello stesso piccolo paese di campagna in cui ero nata. Nessun titolo altisonante, una quotidianità quasi banale. Buona parte del mio tempo lo trascorrevo in silenzio, ad occuparmi con grande cura di cose ordinarie.
Nella mia immaginazione c’erano tante cose. Certo non abitare nel paesino di campagna che già programmavo di lasciare, certo non ordinarietà e cura. A quei pochi secondi reagii con una scrollata di spalle. Chissà chi era la donna che avevo visto… non mi importava, di certo non io!
Era il 1997, avevo 15 anni e i Bluvertigo alla radio cantavano che “esistono altre forme di vita”.
Mi guardo indietro e mi dico che avevano proprio ragione. Esistono forme di vita che ci sarebbero sembrate aliene anche solo qualche decennio anno fa, che pure oggi sono parte di noi. Ed esistono allo stesso modo modi di vivere che ci sembrerebbero alieni oggi, ma con il tempo potremmo scoprire essere parte di noi e del nostro potenziale.
Non solo parlando degli alieni nel cosmo, ma anche nella nostra stessa coscienza, esistono forme di vita diverse da quelle che conosciamo. Forse da quella che ci figuriamo nella mente ci renderebbe felici. Forse anche da quella che ci hanno abituati a credere di desiderare.
C’è qualcosa “oltre”
Per costruire l’Enneagramma, ad un certo momento abbiamo bisogno di andare oltre il contorno del simbolo. Si tracciano con il compasso traiettorie ampie, che sul foglio si estenderanno parecchio al di là dell’Enneagramma in sé. Corrispondono al potenziale, a tutto ciò per cui non ho nome, che non contemplo, che non mi sogno neppure possa esistere.
Socrate diceva “so di non sapere”.
Noi possiamo dire, esplorando l’Enneagramma, che “sappiamo di non sapere che non sappiamo”. Ok, a parole è un po’ complicato… si capisce meglio nello schema qui sotto!